Lettera a G. Colli del 8.4.1961
Mazzino Montinari
8 aprile [1961]
Caro Giorgio
ho aspettato a scriverti per avere idee chiare e poter fare con te un bilancio di queste splendide giornate di lavoro e di entusiasmo.
Prima di tutto qualche notizia personale. Ho trovato qua delle persone molto gentili, non solo perché mi hanno messo a disposizione tutto il materiale dell'Archivio, che è conservato come sai in quello Goethe-Schiller, ma perché si sono preoccupate di farmi alloggiare molto meglio di come all'inizio io avevo fatto da me. Abito infatti nella villa... di Nietzsche! Da dove in questo momento ti scrivo. Ho per me una stanza magnifìca, con veranda e panorama di Weimar da un lato e vista del giardino dove N. malato avrà passeggiato. C'è un gran silenzio qui. La villa è di stile "bayreuthiano"; ma, situata com'è in alto e un po' fuori di Weimar, è il posto ideale per lavorare. Ho provato una certa emozione, tutta mia, perché non comunicabile agli altri, la prima volta che ho preso tra le mani un ms. di N. e poi quando ho varcato la soglia di questa casa. Non importa se è scomparso tutto quello che lo riguarda; il posto è sacro lo stesso.
Credimi, da quando ho cominciato a lavorare (martedì, perché lunedì era festa); quasi soffro per la tensione e il desiderio di concludere e perché vedo che ci vorrebbe tanto tempo ancora. E quel che è meglio, sarebbe possibile fare tutto in modo serio, nuovo, definitivo.
Per ora non sono molti coloro che si sono rivolti all'Archivio: che sono venuti qua. Ho saputo (ma avrò informazioni più precise) che Podach (il quale tra l'altro abita a Heidelberg) sta preparando una nuova edizione di Ecce Homo; che Salin ha chiesto riproduzioni di biglietti della follia; che un professore olandese ha scritto, perché s'interessa del Nachlass; che l'assistente di Reichert (quell'americano che ha fatto la bibliografia con Schlechta) è stata qui per la bibliografia; che invece Schlechta, Hoppe e altri vorrebbero il materiale ma... senza venire qui; che ci sono state trattative con Beck di Monaco. Tutto ciò mi dà un quadro della situazione, che trovo favorevole a noi; posto che sappiamo sfruttarla tempestivamente. È quanto cercherò di fare col colloquio decisivo, che per ora non ho voluto avere per rendermi meglio conto della situazione.
Lavorando 4 giorni per 6-7 ore al giorno, oggi invece - perché è sabato - solo quattro ore, ho messo in ordine tutta la parte di aforismi della Umwertungszeit: però ho constatato salti continui e l'intrecciarsi di una parte di aforismi con i postumi della Gaia scienza. Da lunedì lavorerò con le schede e con sabato spero che il lavoro sarà concluso. Tuttavia devo dire fin da ora che si tratta di una sistemazione estremamente provvisoria. Infatti, pur concedendo che la lettura dei mss. di N. sia definitiva com'è nella GOA, la distribuzione e l'ordinamento del materiale è veramente insostenibile: perciò non possiamo pubblicare i postumi di Aurora e Gaia scienza come sono nella GOA e d'altra parte ci sono cose nuove da aggiungere. Ma alla fine della prossima settimana, saprò molto meglio come stanno le cose e quando sarò a Firenze decideremo sul da fare. Immagino che sarai molto in ansia per tutte queste cose; ma secondo me ci sono molti motivi per pensare che potremo farcela. Il prossimo viaggio, però, dobbiamo farlo insieme; e deve essere molto presto. D'accordo?
Spero che il lavoro a Firenze non sia troppo pesante e che lo Schopenhauer sia andato bene. O ce l'hai di nuovo con me per la revisione? Non sono affatto sicuro di averti contentato. In ogni modo sabato sera partirò da Weimar. Domenica e lunedì sarò a Basilea (Burckhardt), martedì a Milano e mercoledì sera, cioè il 19 a Firenze.
Questo viaggio è il più importante avvenimento della mia vita, forse. Ti sono grato di aver avuto tu l'idea del viaggio a Weimar; non l'ho dimenticato. Faremo una grande edizione-traduzione di N.!
Ho una serie di titoli per l'Enciclopedia. Ho visto tutti gli apparecchi di Goethe per la Farbenlehre (altro capitolo di cui dovremo parlare!).
Sono contento, un po' inquieto per te, ti abbraccio
Mazzino
[P.S.] Il mio indirizzo: Humboldtstrasse 36 Weimar
Sono partito senza parlare con Ferruccio, l'hai visto? Hai cercato di
scusarmi con lui? Saluta tutti gli amici e i tuoi.
Archivio Giorgio Colli, Firenze.