Natura ama nascondersi

Physis kryptesthai philei. Studi sulla filosofia antica è il primo libro di Giorgio Colli. Pubblicato nel 1948 in edizione limitata di 500 copie dalla tipografia del Corriere della Sera gli permise di partecipare ad un concorso di libera docenza per l’insegnamento universitario. Alla fine dello stesso anno Colli iniziò il suo primo corso su Empedocle presso l’Università di Pisa e abbandonò definitivamente la cattedra di storia e filosofia al liceo «N. Machiavelli» di Lucca.
Nell’ottobre del ‘48 lo scrittore ed artista Alberto Savinio 1 recensì per primo, in modo entusiasta, il saggio di Colli con un articolo sulla terza pagina del «Corriere della Sera». Nonostante il carattere scientifico, e per molti versi innovativo dell’opera, il libro di Colli non ebbe però quasi alcun segno di riconoscimento da parte della comunità accademica nostrana, nemmeno di quella degli specialisti a cui si indirizzava.
Unica notevole eccezione fu, nel 1951, una lettera di Rodolfo Mondolfo 2 . A causa dell’introduzione delle leggi razziali in Italia, Mondolfo viveva in Sud America dal 1938 e, per un caso fortuito, incontrò in Argentina un caro amico di Colli, il matematico Gino Moretti, anche lui trasferitosi in Sud America dopo la fine della seconda guerra mondiale. L’incontro tra i due professori permise a Mondolfo di conoscere e leggere gli studi sulla filosofia greca di Giorgio Colli. L’impressione di Mondolfo, tra i più noti storici italiani del pensiero antico di quel periodo, fu senz’altro positiva:
"...il suo amico Prof. Gino Moretti, che ho avuto il piacere di conoscere in una mia recente visita a Córdoba, mi ha parlato molto di Lei e mi ha dato da leggere il suo libro φúσίς κρúπτεσϑαί φιλεῖ. Non le nascondo che il consenso su alcune parti si alternava in me al dissenso su altre; ma questo accade sempre ad ognuno di noi per qualsiasi libro: l'essenziale è che nel suo libro appare una vigorosa personalità di storico del pensiero antico, con un sicuro possesso delle fonti e uno spirito critico penetrante."
(Archivio Colli, lettera di R. Mondolfo, Buenos Aires, ottobre 1951).
La reciproca stima tra Colli e Mondolfo li terrà in contatto epistolare per diversi anni. Nel 1955, all’uscita dell’Organon aristotelico curato da Colli, Mondolfo scriverà una recensione per la rivista «Imago Mundi. Revista de Historia de la Cultura». In seguito, Mondolfo proporrà a Colli di collaborare alla revisione dell’edizione italiana delle opere di Eduard Zeller per conto della casa editrice La Nuova Italia.
Il primo libro di Colli sulla filosofia greca conoscerà una seconda vita grazie alla dedizione del figlio Enrico che curerà una nuova edizione dell’opera con il titolo La natura ama nascondersi. Physis kryptesthai philei (Adelphi, 1988). Il testo, che presentava ampie citazioni dal greco, verrà completamente tradotto rendendolo così accessibile ad un pubblico più ampio. Inoltre la recezione di questa seconda edizione godrà anche di un mutato clima culturale e del fatto che anche la figura di Colli era uscita dal suo primordiale isolamento. A contribuire a questo nuovo clima furono la comprensione della straordinaria importanza dell’edizione critica delle opere di Nietzsche voluta e diretta da Colli (inizialmente giudicata come una “follia”) e il successo dei primi volumi del progetto della Sapienza greca pubblicati alla fine degli anni ‘70, progetto interrotto al terzo volume sugli undici previsti a causa dell’improvvisa morte dell’autore.
La Sapienza greca chiudeva così un lungo cerchio iniziato con il saggio di Colli sui filosofi Presocratici del 1948. Scrive Enrico Colli nella sua nota introduttiva:
“Physis Kryptesthai Philei è stato uno studio fortemente innovativo nei riguardi dell’interpretazione del pensiero greco: vi si trova già un ribaltamento della prospettiva interpretativa corrente, quella che vede un «progresso» a partire dai Presocratici verso Platone e Aristotele; ribaltamento che mio padre avrebbe poi arricchito e radicalizzato nelle sue opere successive, e in particolar modo nella Sapienza greca.”
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MATERIALI DIGITALI:
Alberto Savinio, Natura ama nascondersi
Adriana Cavarero, Prima del concetto. Barlumi di interiorità presocratica
Tommaso Cavallo, Come un diamante nella miniera
Gino Moretti, Ricordo di Giorgio Colli
Elenco recensioni e segnalazioni su “La Natura ama nascondersi”
- 1. Alberto Savinio (1891-1952)] è lo pseudonimo di Andrea De Chirico. Fratello del pittore Giorgio De Chirico, Savinio è stato musicista, scrittore, pittore, scenografo e collaboratore di diversi giornali (La Voce, La Stampa, Il Corriere della Sera).
- 2. Dopo essersi a lungo occupato del pensiero di Marx e del tentativo di riattualizzarlo in una nuova "filosofia del socialismo" Rodolfo Mondolfo (1877-1976) si affermò, a partire dagli anni '20, come storico della filosofia antica. Nell'inventario della biblioteca di Giorgio Colli risultano i seguenti libri di Mondolfo: R. MONDOLFO, L’infinito nel pensiero dei greci, Firenze, Le Monnier, 1934; Id., Estudios de historia de la filosofia, Universidad Nacional de Tucumán, 1957; E. ZELLER – Id., La filosofia dei greci, Firenze, La Nuova Italia, 1961; E. ZELLER – Id., La filosofia dei greci nel suo sviluppo storico, Firenze, La Nuova Italia, 1967, 2 voll.