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Lettera a L. Foà del 3.7.1958

Giorgio Colli

Firenze, 3 luglio 1958

Caro Foà,
ti scrivo, secondo il tuo desiderio, sulla questione Nietzsche. In questi giorni mi sono documentato meglio, e ho precisato alcune idee. Sintetizzo.

I) A tutt'oggi, manca un'edizione critica completa delle opere di Nietzsche. E manca non solo nel senso di un'edizione filologicamente rigorosa, ma in un senso assai più sostanziale, in quanto è lecito supporre che il Nietzsche a noi noto - postumo e no - abbia presentato poco più della metà del materiale manoscritto originale. Dell'entità del materiale inedito - in ogni caso ingente - non si può tuttavia dare una notizia precisa, in quanto i manoscritti si trovano nel "Nietzsche-Archiv", a Weimar, e dopo la guerra nessuno ha potuto studiarli. L'unica edizione che sia stata condotta su un esame rigoroso e completo del "Nietzsche-Archiv" è anteriore alla seconda guerra mondiale (HistorischKritische Gesamtausgabe der Werke und Briefe, München, ed. Beck, 1933 sgg.), ma, procedendo cronologicamente, si è arrestata per le opere al 1869 - dopo cinque volumi -ossia alle primissime opere giovanili (prima ancora della Nascita della tragedia e delle opere postume che ho tradotto io). L'edizione si è dunque arrestata alla fase iniziale.


II) In tale situazione, dato l'enorme interesse - su scala mondiale - e l'importanza culturale che avrebbe un'edizione originale, completa e definitiva, di Nietzsche (che potrebbe chiarire l'enigma che ancora avvolge questa personalità in modo ben più serio che non le "rivelazioni" del tipo di Schlechta, la cui risonanza, persino sui giornali, testimonia d'altro lato quanto sia vasta la sfera in cui il problema è sentito come appassionante), all'editore Einaudi si presenta una duplice possibilità. Anzitutto farsi promotore di questa auspicata edizione critica originale, o impostando tutto da capo, o continuando l'edizione di Monaco e accordandosi con l'editore Beck. Per giungere a questo, bisognerebbe preliminarmente ottenere l'accesso al "Nietzsche-Archiv" di Weimer, e stringere contatti con i più importanti studiosi tedeschi del testo di Nietzsche (alcuni nomi mi sono già noti). In un secondo tempo si dovrebbe entrare in rapporti con Beck o altri editori tedeschi (anche orientali), per fissare una qualche forma di coedizione, che assicuri tuttavia ad Einaudi, come promotore ed organizzatore, la preminenza. La seconda possibilità è di affiancare a questa edizione originale una parallela traduzione completa.


III) Le difficoltà di questa impresa sono imponenti, sia dal punto di vista politico culturale, sia evidentemente dal punto di vista finanziario. Sebbene non sia possibile fare previsioni precise, si può calcolare, aggiungendo alle opere un'edizione completa delle lettere, su un totale di 25/30 volumi di 700 pagine. Si aggiungano gli ostacoli ideologico-politici, che si oppongono ad un ingresso nell'Archivio di Weimer con lo scopo di impiantare una grande edizione di Nietzsche, e le diffidenze degli studiosi e degli editori tedeschi di fronte a stranieri che vogliono guidare l'edizione di un grande scrittore tedesco.

Può darsi che tutte queste difficoltà risultino alla fine insormontabili. Un lavoro preliminare è indispensabile per appurare la cosa (studio approfondito del problema; ingresso nell'Archivio; viaggi in Germania e contatti con studiosi ed editori ecc.). In ogni caso, se il progetto in generale attira Einaudi, vale la pena di fare questo lavoro e di deciderlo subito, perché non c'è altro da fare e non servirebbe a nulla indugiare su un problema che allo stato attuale delle cose si presenta per forza come nebuloso. Se poi questo lavoro preliminare dovesse concludere che l'impresa è impossibile, non sarebbe stato inutile, perché spianerebbe almeno la via - anzi servirebbe a tracciare concretamente il programma - alla seconda possibilità, in ogni caso realizzabile, quella cioè della traduzione completa. Si potrebbe cioè affrontare tale traduzione non solo secondo un piano di completezza e di rigore quale non è mai stato tentato in Italia, ma con ricchezza di materiale comunque superiore a quella delle passate edizioni tedesche di Nietzsche. Tale lavoro preliminare mi offro io stesso di compierlo, associandomi come collaboratore un mio allievo particolarmente adatto a questo fine (è un ottimo conoscitore della lingua e della letteratura tedesca, ha soggiornato a lungo in Germania, soprattutto orientale, ed ha una notevole pratica dei problemi editoriali). Durata del lavoro: un anno.
Credo di averti dato un quadro completo, con qualcosa in più rispetto alla nostra conversazione. Attendo tue notizie (e i soldi per Arrighetti e la Pasquinelli).

Molti saluti tuo
Giorgio Colli

Archivio Giorgio Colli, Firenze

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